Il primo incarico del maestro Bruno D'Angelo è nella scuola di Tiburtino III, un istituto di periferia totalmente abbandonato a se stesso. La maggior parte degli alunni non frequenta regolarmente la scuola e quelli che la frequentano apprendono mnemonicamente qualche nozione col solo fine di raggiungere la sufficienza. Il maestro si mette alla ricerca di coloro che disertano la scuola e ha così modo di entrare in contatto coi contesti disagiati nei quali vivono i ragazzi.