Sul finire del 1917, al fronte dell'Isonzo, Cesare e Don Silvano ricevono l'incarico di scortare in trincea il giovane Vanin, condannato per diserzione. La pena equivale ad una condanna a morte e per questo motivo il disertore, appena può, elude la sorveglianza dei due e scappa. Il fotografo e il prete, a cui si è unita Teresa, una giovane debole di mente, sono disperati perché hanno paura di incorrere nella stessa pena del loro prigioniero.