Brahim Hadjadj (إبراهيم حجاج), nato il 31 gennaio 1934 a Médéa in Algeria, e morto l'8 marzo 1996 ad Algeri, è un attore algerino. La sua carriera inizia con il film "La battaglia di Algeri" (1966), diretto dall'italiano Gillo Pontecorvo. L'attore 32enne interpreta il ruolo principale, quello dell'eroe rivoluzionario algerino Ali Ammar (1930-1957), conosciuto con lo pseudonimo di "Ali La Pointe". Il film ottenne diversi premi e nomination tra cui il Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1966, Pontecorvo ricevette l'Oscar per la miglior regia nel 1979. Il successo de "La battaglia di Algeri" è globale e Brahim Hadjadj diventa il volto radioso dell'Algeria e l'attore numero uno del Paese. Nella mente di tutti gli algerini diventa "Ali La Pointe", in un film che denuncia al mondo gli abusi dell'esercito coloniale francese sotto la copertura di "campagne di pacificazione", precedentemente censurate dai media francesi. Brahim Hadjadj diventa, a metà degli anni Sessanta, l'eroe ribelle, icona glamour di un'intera gioventù convinta che un mondo più egualitario sia possibile. Intorno all'attribuzione del ruolo di Ali La Pointe a Brahim Hadjadj c'è tutta una mitologia, alcuni dicono che il regista Gillo Pontecorvo seduto sulla terrazza del caffè Tantonville ad Algeri, vide passare per caso Hadjadj e gli offrì il ruolo. Casting selvaggio o meno, Gillo Pontecorvo ha trovato in Brahim la naturalezza, la spontaneità e la grazia che cercava, per il suo film di cinema-realtà che voleva fosse il più vicino possibile a un documentario. Brahim Hadjadj passa dall'ombra alla luce dopo "La battaglia di Algeri", senza alcuna formazione drammatica e un livello base di studi scolastici, né preparato né supervisionato, si ritrova perseguitato dalla stampa, bombardato da domande che, secondo lui, superano il suo livello culturale. L'attore, sopraffatto dal suo nuovo status, vive ancora come prima, giorno dopo giorno. Gillo Pontecorvo, ha pensato a lui per interpretare il ruolo del rivoluzionario anticoloniale José Dolores nel suo nuovo film “Queimada” (1969). Brahim Hadjadj, allora senza agente che gestisse la sua carriera e poco puntuale, suscitò seri dubbi nella casa di produzione che lo riteneva rischioso per un progetto così corposo. Brahim Hadjadj irraggiungibile, la produzione opta per l'attore colombiano Evaristo Márquez che condivide il poster con la leggenda Marlon Brando. Brahim prosegue la sua carriera con Luchino Visconti nel 1967 in "Lo straniero", nel 1969 in "L'Opium Et Le Bâton" di Ahmed Rachedi, nel ruolo di Omar, nel 1971 in "Patrouille À l'Est" di Amar Laskri, nel 1974 Ahmed Rachedi in "Il dito nella ruota", nel 1975 Mohammed Lakhdar-Hamina nel cult "Chronique Des Années De Braise", nel 1986 è Si Omar in "Gli anni ruggenti del twist" di Mahmoud Zemmouri.. . Negli anni ’90, in pieno decennio buio, aumentano gli attentati ad Algeri e in tutto il Paese, la cultura non è più una priorità per le istituzioni, e un buon numero di intellettuali, giornalisti e artisti, minacciati, fuggono dal Paese. Gli ultimi anni di vita di Brahim Hadjadj, nella periferia della capitale algerina, nel quartiere di Cherarba, furono difficili. Ad Hadjadj viene diagnosticato un tumore al cervello. Anche se ci volle del tempo per raccogliere i fondi per mandarlo all'estero per un intervento chirurgico, morì l'8 marzo 1996 ad Algeri.